Choc in Olanda: ragazzo malato di mente al “guinzaglio” in ospedale

 Il 18enne Brandon van Ingen è legato a una corda per evitare che aggredisca chi entra nella sua stanza

Un documentario scuote il paese. I sanitari: «E’ una misura straordinaria»

MILANO – Legato al muro con una corda per evitare che faccia del male agli altri. Ha turbato profondamente i telespettatori olandesi e ha causato un grande dibattito nei Paesi Bassi il documentario prodotto dall’ Evangelische Omroep, trasmesso giovedì scorso durante il programma televisivo ” “Uitgesproken” (Parlar chiaro). Il filmato racconta la triste quotidianità di Brandon van Ingen, diciottenne malato di mente, ospite della clinica psichiatrica “Heeren Loo”di Ermelo, comune olandese di 26 mila abitanti nella provincia della Gheldria. Le condizioni psichiche del ragazzo sono così problematiche che per diverse ore della giornata è costretto a rimanere immobilizzato. Quando nel piccolo appartamento in cui vive entrano gli infermieri o altre persone, Brandon è legato al muro con una corda elastica. I dottori affermano che il ragazzo è troppo pericoloso per essere lasciato libero e potrebbe mettere in pericolo la vita delle persone che lo curano.

DIBATTITO – I principali partiti politici olandesi, all’indomani della trasmissione, hanno convocato riunioni d’emergenza per ridiscutere le norme degli ospedali psichiatrici e verificare se è possibile migliorare le condizioni di vita dei malati. Secondo il ministro della salute olandese Marlies Veldhuijzen Van Zanten-Hyllner negli ospedali psichiatrici dei Paesi Bassi ci sono almeno 40 casi simili a quello di Brandon. Il ragazzo che è ricoverato in questo centro dal 2007, sentirebbe delle voci che lo invitano a fare «cose cattive e pericolose»: «La condizione di Brandon è così seria che egli deve essere privato della libertà per garantire l’incolumità sua e quella degli altri – ha scritto il Ministro della salute in una lettera inviata al Parlamento – «Per questo Brandon fa regolarmente uso di una corda elastica che egli stesso fissa ogni qual volta è in presenza di un assistente o di qualche altro ospite. La corda è sciolta quando è solo e di notte».

CURE ALTERNATIVE – Il Ministro della Salute ha rivelato di essere rimasta molto impressionata dalla trasmissione televisiva: «L’ospedale sta lavorando per trovare cure alternative per il diciottenne – scrive la Van Zanten-Hyllner – Stiamo facendo grandi sforzi per migliorare la situazione». Nel documentario sono apparsi anche un’ ex infermiera che fino a qualche mese fa lavorava nella clinica psichiatrica. La donna ha confessato di aver lasciato l’ospedale perché non riusciva più ad assistere Brandon in quelle condizioni. Ancora più chiara è stata la madre del diciottenne, che ha confessato: «E’ come un animale in gabbia. Si sente come un cane al guinzaglio». Da parte sua l’ospedale ha cercato di tranquillizzare i tanti olandesi che hanno visto la trasmissione e hanno fortemente criticato i metodi di cura usati nel centro psichiatrico. In un comunicato diramato sabato scorso il portavoce della clinica ha specificato che il caso di Brandon «è davvero eccezionale e che la maggioranza dei pazienti ricoverati riceve delle cure completamente diverse».

Francesco Tortora
24 gennaio 2011

http://www.corriere.it/esteri/11_gennaio_24/malat-mente-legato_2f701cec-27bc-11e0-9fb9-00144f02aabc.shtml

 

 

Author: Brian

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