Pagamento sedute di psicoterapia non effettuate. Roberto Cafiso
Dr. Roberto Cafiso
In relazione al dibattito sull’onorare da parte del paziente le sedute non pagate si esprime quanto segue:
La seduta saltata per le vecchie scuole di psicoanalisi era una resistenza del paziente che si provava a fronteggiare attribuendogli il costo della stessa indipendentemente dal suo utilizzo.
Fuori dalla psicoterapia dinamica, trovo corretto attribuirla al paziente da un punto di vista economico-contrattuale. Il paziente difatti ha un’ora prenotata, fissata, nella quale sa che il terapeuta non prenderà altri impegni, perchè la già “venduta” a lui. Non fruirne si rileverebbe un danno per il libero professionista che non potrà investire diversamente l’ora prenotata.
Nel contratto iniziale, all’interno del setting, ciò va chiarito e dichiarato opportunamente. Il terapeuta può tuttavia prevedere , se crede, impedimenti improvvisi ed imprevedibili da parte del paziente. Ma nell’onorario della seduta ordinaria il terapeuta deve indenizzarsi per questa eventualità. La seduta, effettuata o no, ma prenotata, vede un professionista fermo per circa un’ora inattivo e ciò non può dipendere dall’approccio che il paziente ha con la sua psicoterapia, perché in tal caso il terapeuta si ritroverebbe “ore buche” non preventivabili e dunque con un’attività incerta e, direi, poco credibile per autorevolezza. Il costo è dunque un patto equo tra committente ed esercente la professione e, ripeto, può prevedere semmai deroghe per eventi eccezionali concordati all’inizio.