Happy Family – Una commedia da fare

Regia: Gabriele Salvatores
Seneggiatura: Gabriele Salvatores, Alessandro Genovesi
Attori: Margherita Buy, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Fabio De Luigi, Carla Signoris, Valeria Bilello, Gianmaria Biancuzzo, Alice Croci
Fotografia: Italo Petriccione
Montaggio: Massimo Fiocchi
Produzione: Colorado Film
Distribuzione: 01 Distribution
Paese: Italia 2010
Genere: Commedia
Durata: 90 Min
Formato: Colore

di Manuela Materdomini

Nella prefazione a Sei personaggi in cerca d’autore (1920-21) Luigi Pirandello scrive: “E’ da tanti anni a servizio della mia arte (ma come fosse da ieri) una servetta sveltissima […]. Si chiama Fantasia. Orbene, questa mia servetta Fantasia ebbe, parecchi anni or sono, la cattiva ispirazione o il malaugurato capriccio di condurmi in casa tutta una famiglia, non saprei dir dove né come ripescata, ma da cui, a suo credere, avrei potuto cavare il soggetto per un magnifico romanzo – O perché – mi dissi – non rappresento questo novissimo caso d’un autore che si rifiuta di far vivere alcuni suoi personaggi, nati vivi nella sua fantasia, e il caso di questi personaggi che, avendo ormai infusa in loro la vita, non si rassegnano a restare esclusi dal mondo dell’arte? Così ho fatto. […]”.
A distanza di novant’anni, con Happy Family Alessandro Genovesi e Gabriele Salvatores sembrano rilanciare la trovata del genio siciliano, co-firmandone una rivisitazione cinematografica in chiave moderna. Da una parte ripropongono le tematiche, tanto care a Pirandello, dello svelamento del meccanismo della creazione artistica e del passaggio dalla persona al personaggio. Dall’altra, esplicitano in un’ottica moderna quelle questioni più esistenziali che sono velate nel testo originale, spostando il focus dal dramma dei personaggi in cerca di un autore, a quello dell’autore che fatica a portare a termine la storia creata. Come cornice della storia scelgono una Milano luminosa nei cui condomini si annidano massaggiatrici cinesi a sollevare dal taedium vitae uomini annoiati e professionisti rampanti.
Ezio, scrittore, vegeta nel suo loft di fronte ad un computer. Sulla scrivania tiene, posata, una bottiglia di birra e sulla libreria, appiccicato, un post-it su cui si legge: “Preferisco leggere o vedere un film piuttosto che vivere…nella vita non c’è una trama – Groucho Marx”. Tra un capitolo e l’altro del suo racconto, gira in bici per Milano e un incidente lo catapulta nel mondo dei suoi personaggi. Vincenzo (Fabrizio Bentivoglio) e Margherita (Margherita Buy), ricchi e sofisticati sono sposati ed hanno due figli: Filippo e Caterina. Lui adolescente iper maturo al limite della macchietta, lei bella pianista terribilmente insicura che ruberà il cuore dell’autore. Marta è la fidanzatina durk-punk di Filippo, ha per padre uno skipper che trascorre l’inverno sul divano a fumare marijuana (Diego Abatantuono) e per madre (Carla Signoris)  una casalinga verace. Durante una cena alla quale partecipa anche Ezio, le due famiglie si conoscono. Nascono simpatie, emergono affinità inaspettate, si spezzano amori troppo acerbi e ne germogliano di nuovi. Il racconto si fa interessante, Ezio è affascinato da questi sconosciuti, ma proprio sul più bello il meccanismo si inceppa, l’autore blocca il racconto e decide di non proseguire. Solo un ingenuo sottovaluterebbe la dimensione di immutabilità che caratterizza la realtà dei personaggi, ed Ezio lo sa bene. Terrorizzato dalle “porte chiuse”, dai finali, preferisce lasciare inconclusa la sua storia, ma i personaggi generati dalla sua fantasia gli si materializzano in casa per chiedere che le loro storie vengano portate a termine.
In questa commedia leggera e romantica il regista ci conduce per mano nel mondo interno di uno scrittore. E ci svela il mistero della creazione artistica. Lo zoom della macchina da presa su una fotografia lascia intuire che la ex fidanzata dell’autore fosse una pianista come il personaggio del racconto, per il cui viso l’autore prende in prestito il volto della sua vicina di casa. Nell’intreccio magico delle dimensioni temporali, sconosciuti prestano il volto per narrazioni nuove di esistenze già note, per rivisitazioni del passato che nella fantasia possono assumere le forme desiderate al di là di ciò che è realmente stato.

Chiara Santi

Author: Chiara Santi

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