Io (quasi) Robot

Posted: 27 maggio 2011 in Curiosità, Tecnologia
Etichette: Cyborg, Harbisson, Neil

Neil Harbisson non si può certo definire una persona che passa inosservata e specialmente negli areoporti il suo aspetto desta spesso la curiosità degli agenti, i quali sono costretti a rivolgergli più di una domanda. A tutte queste domande Neil ha sempre una sola risposta: Io sono un cyborg…..e questo è certificato.

 Neil nasce nel 1982 da padre britannico e madre spagnola e gli viene diagnosticata in gioventù l’acromatopsia. Questa sindrome comporta l’incapacità per il ragazzo di vedere i colori, mostrandogli un mondo in bianco e nero. Poichè spesso veniva tormentato dai suoi compagni di classe, vestiva soltanto con indumenti bianchi e neri e quando entrò all’Accademia di belle arti gli fu permesso di usare solamente questi 2 colori e le loro varie scale intermedie. Quando nel 2002 si trasferì nel Regno Unito per studiare all’università d’arte di Dartington qualcosa cambiò radicalmente la sua vita Nel suo secondo anno d’università assistette ad una lezione di cybernetica tenuta da Adam Montandon, allora studente alla Plymouth University. Dopo essersi presentato a Montandon ed avergli spiegato la sua condizione, i due iniziarono a lavorare su quello che sarebbe stato nominato progetto eyeborg.

Ciò che ottennero fu una telecamera, montata sulla testa di Neil che cattura i colori e li traduce in onde sonore. Memorizzando le diverse frequenze Neil divenne il primo uomo in grado di sentire i colori.

L’eyeborg fu in seguito sviluppato da Peter Kese, un programmatore sloveno. Questo ulteriore sviluppo permette ora a Neil di percepire 360 tinte di colore attraverso varie frequenze. Inoltre, regolando adeguatamente il volume dell’audio può capire qual’è il grado di saturazione del colore.

L’eyeborg permise a Neil di sperimentare con il colore nelle sue opere e nel 2004 espose la sua prima opera al Royal college of art tra gli altri posti. Questa è la sua rappresentazione del Concerto No 3 per piano di Rachmaninov.

Giunse però per Neil l’anno del rinnovo obbligatorio del passaporto. I funzionari britannici sono noti per la loro determinazione del respingere qualunque oggetto al di fuori del viso delle persone nella foto. La sua domanda per il rinnovo fu respinta sulla base del fatto che nella foto compariva la sua protesi.

In seguito furono inviate svariate lettere di supporto di dottori ed educatori che sostenevano che la protesi di Neil era effettivamente parte di lui. I funzionari cedettero e permisero a Neil di tenere l’eyeborg nella foto del passaporto, conferendogli ufficialmente lo status di primo cyborg riconosciuto nella storia.

http://modemwarfare.wordpress.com/2011/05/27/io-quasi-robot/

Chiara Santi

Author: Chiara Santi

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