La nostra mission…impossible

Molti di noi sono arrivati qui grazie a Luigi D’Elia e, con l’occasione di porgere a tutti i nostri lettori gli auguri per le prossime Festività Natalizie, vogliamo fare un omaggio all’ideatore e primo socio fondatore di Osservatorio di Psicologia nei Media. Vi rimandiamo quindi al video in cui Luigi D’Elia spiega la mission dell’associazione, mentre qui sotto potrete trovare le motivazioni di ogni redattore ad aderire a questo importante progetto.

“Appena finita la specializzazione ero avido di nuove esperienze che potessero dare spazio a tutte le idee che avevo in mente, un luogo che però avesse una forte connotazione professionale; un luogo dove confrontarmi con persone che giudicassero il mio essere psicologo e non quante birre riesco a bere in una serata o come disegno bene. in poche parole confrontarmi e essere valutato come professionista. ho deciso di provarmi nell’opm perché me ha parlato luigi che ammiravo e ammiro e stimo molto e la sua presenza era garanzia di serietà e qualità. ho deciso di provare perché  condivido l’idea di fondo e gli obiettivi del progetto opm in sè.

Ho continuato e continuo perché ho incontrato un gruppo di lavoro in cui ho trovato una mia dimensione, in cui mi sento fecondamente valutato, che mi mette difronte a sfumature della mia professione che trascurerei, perché le persone con cui lavoro mi piacciono e mi fanno sentire di stare in un posto dove mi piace stare. perché anche solo due recensioni a nw e gli interventi saltuari di winnicotto sono una piccola sfida giornaliera.”

Giuseppe

“Ho iniziato la mia attività in OPM perché sono una persona curiosa, che ha bisogno di esperienze diversificate. Trovavo molto bella e arricchente l’idea di fare qualcosa per la professione che ridesse alla Psicologia la sua dignità scientifica e operativa, troppo spesso distorta o banalizzata nei media e che, allo stesso tempo, permettesse di avvicinarla anche al grande pubblico, dando a questi uno spazio in cui trovare riflessioni serie ed adeguate sull’argomento e non totalmente snaturate o decontestualizzate.

Vi ho trovato un gruppo di persone motivate, serie, preparate e simpatiche, con cui si lavora molto bene e si riesce ad apprendere reciprocamente. In più, OPM mi dà la possibilità di rimanere aggiornata su vari aspetti della professione, anche quelli che non utilizzo nel mio lavoro, ma che sono sempre fondamentali per aumentare le mie conoscenze e per le interconnessioni che spesso ritrovo, a volte anche in maniera sorprendente, con materie a me più note, talvolta tornando anche utili in altri contesti lavorativi.

Tutto questo unito ad un’esperienza di tipo redazionale/giornalistico che accresce il mio ambito di competenze.”

Chiara

“Lavorare in OPM è un’occasione quasi fortuita di rinnovamento professionale. Questo l’ho pensato prima di incontrare la redazione al lavoro …  La regolare pianificazione degli itinerari di stesura, non impedisce a sorprese e imprevisti di fioccare sul sito chiedendoci continui aggiustamenti per restare in carreggiata e giungere alla stesura definitiva della nuova NL. L’ho trovato un gioco curioso ma non facile, soprattutto per il carico di assortimento umano che si batte per capirsi e apprezza quando ci riesce. Adesso mi vien da dire che se la ratio di OPM si evince dalla NL, la forza del nostro operare è la stessa passione per la psicologia, una passione che ci permette di sentirci coesi nei momenti del confronto formativo.”

Emma

“Da tempo immemorabile coltivavo l’idea di occuparmi di divulgazione della scienza. Credo  sia estremamente importante rendere accessibili informazioni scientificamente corrette e comprensibili allo stesso tempo a non specialisti della materia.

Da un po’ meno tempo, ma pur sempre da parecchio, amavo navigare nel mare magnum di internet. OPM mi ha dato l’occasione di  unire queste due passioni traducendole in un servizio utile di cui, a mio avviso, si sentiva la mancanza.

Faccio parte della redazione dagli esordi. Il lavoro è sempre di gruppo, e questa metodologia contribuisce giorno per giorno alla mia formazione, personale e professionale. Per me è molto fecondo avere uno spazio in cui è possibile uno scambio di opinioni aperto e basato sulla competenza – ma dove non mancano i momenti di buonumore – che si sviluppa e si raffina nel tempo e che mi permette di esercitare la mia creatività.”

Gabriella

“Ho scelto di aderire, sin dalla sua nascita, al progetto dell’Osservatorio di Psicologia nei Media perché credo profondamente nell’importanza di monitorare l’immagine, veicolata dai media, della nostra categoria. Sono convinta del fatto che sia fondamentale comprendere come la categoria professionale degli psicologi viene percepita dall’esterno ed anche promuovere ad ampio raggio la diffusione di un’immagine di credibilità e di professionalità. La complessità che caratterizza il lavoro redazionale unita alla possibilità di confrontarsi con colleghi versatili ed originali costituisce un arricchimento costante e rappresenta uno stimolo per proseguire nel lavoro, provando a dare il meglio.”

Manuela

“Era esattamente il Dicembre di tre anni fa quando in ogni salotto televisivo che gli desse spazio, un noto neurologo dichiarava che gli Attacchi di Panico si curano esclusivamente con i farmaci. Navigando in internet per cercare di dire la mia su questo, per informare le persone che non è vero, che c’è altro … ancora non lo sapevo, ma ero già una figlia di OPM. Ho trovato così l’Osservatorio e con una certa ansia ho spedito il mio curriculum vitae sperando di poter entrare nel gruppo. Non so bene cosa mi aspettassi di trovare, ma rimasi senza fiato nel leggere le miriadi di mail giornaliere di queste persone appassionate, che parlavano come me, che si animavano per le stesse cose che animavano me. La versatilità, la preparazione, l’intelligenza ed anche l’umiltà che si respira in OPM è un continuo stimolo a stare al passo con queste menti brillanti, a migliorarsi costantemente, ad aggiornarsi, ad imparare cose di cui fino al giorno prima ignoravo l’esistenza e che quello seguente mi sembravano fondamentali per la mia vita. Ed ecco che dalle conoscenze cristallizzate dell’università il mondo si apre come qualcosa di “psicologicamente esplorabile” ed è con lo spirito di una Indiana Jones in gonnella che ogni giorno, da tre anni, apro la posta, leggo le mail dei miei colleghi e mi sento orgogliosa di far parte di quella che è diventata per me una seconda meravigliosa famiglia.”

Sara

“Ho chiesto di diventare redattrice di OPM perché penso che uno dei problemi della psicologia sia il suo mandato sociale, il suo rapporto cioè con la società civile. Quello che oggi della nostra formazione e della nostra professione ci viene rimandato dai “media”, è davvero perturbante, ma, proprio come nel famoso testo freudiano, non possiamo che ammettere che quell’immagine inquietante e distorta non può che riflettere ciò che evidentemente siamo.

Per questo, ho visto nel progetto OPM il progetto etico di accettare la sfida, di non dileguarsi volgendo altrove lo sguardo, e di entrare in un dialogo costruttivo e proficuo con la società, con questo Altro che così ci vede.

Ho trovato poi dentro la redazione un gruppo meraviglioso, principalmente popolato da donne. In questo gruppo, la riflessione individuale entra in un laboratorio dove i contributi vengono letti, commentati, elaborati costruttivamente. Tutti scriviamo, ma pochi leggono, tutti parliamo, ma pochi ascoltano. L’esperienza invece della redazione OPM è l’esatto opposto, e questo la rende davvero preziosa. Non è tanto il risultato finale della pubblicazione che rende per me l’esperienza così preziosa, quanto il processo di costruzione. OPM è la messa in atto di un processo difficile ma davvero costruttivo, con anche effetti giocosi, dove il dibattito fra psicologi professionisti – in altri contesti soffocato dall’ideologia esasperata – diventa possibile e anzi indispensabile.”

Anna

“Sono entrata in OPM  ai suoi esordi,  per caso  navigando in internet mi sono imbattuta nel sito, sono stata subito colpita positivamente dall’attività di questo nascente gruppo di colleghi, ho trovato molto originale ed utile la mission che era alla base del progetto. Finalmente un gruppo di colleghi che armati di tanto entusiasmo, di tanta volontà, di serietà, di grande professionalità e competenza si poneva come obiettivo un monitoraggio continuo dell’informazione psicologica diffusa dai mass media al fine di migliorarla, di tutelare la professione e gli utenti, di creare una maggiore integrazione tra le varie discipline.  Proprio il giorno precedente avevo guardato una trasmissione  televisiva nella quale si parlava di disturbi psicologici, erano stati  intervistati vari esperti ma nessuno psicologo (com’era capitato altre volte), così con un misto d’indignazione ma al tempo stesso di speranza inviai la mia prima segnalazione, era il 2 marzo del 2009 (conservo ancora quella e-mail, come tante altre e-mail di lavoro scambiate in questi anni in questo meraviglioso gruppo); successivamente inviai anche la mia candidatura per l’accesso alla redazione. Sono stata felice ed orgogliosa di entrare a far parte di questo progetto,  gli anni trascorsi sono stati molto intensi, stimolanti e formativi,  ho trovato colleghi animati da tanta passione, competenti, simpatici, interessanti, che dedicano  volontariamente parte del loro tempo ad una causa comune.  Tanti risultati positivi sono stati ottenuti in questi tre anni, altri redattori ed esperti si sono aggiunti con entusiasmo al nostro progetto, le visite al sito sono aumentate sempre più, tanti lettori hanno partecipato attivamente arricchendo attraverso i loro commenti gli articoli pubblicati, tante segnalazioni sono giunte. Insomma, tanti piccoli sogni sono stati realizzati, ma altri stanno ancora nel cassetto, tra questi un sogno al quale teniamo particolarmente, ovvero  che questo NOSTRO PROGETTO possa diventare anche il VOSTRO PROGETTO, che questo gruppo possa acquisire maggior forza e importanza arricchendosi della partecipazione attiva  di altri colleghi.”

Imma

“Credo che mi si possa tranquillamente definire una “new entry” di OPM. Questa bella avventura è cominciata per me circa un anno fa, grazie a Sara Ginanneschi, collega e amica. Da subito ho capito che dietro al prodotto confezionato di ogni NL c’è lavoro duro, serio e intenso, portato avanti con motivazione da uno staff di colleghi preparati e competenti. Ma non solo. Ci sono continuamente degli scambi di opinioni che arricchiscono tutti reciprocamente, ci sono le battute scherzose che smorzano la fatica, c’è sempre il piacere di imparare a conoscersi e a rispettarsi, spesso a stimarsi, anche se solo “virtualmente”. OPM è secondo me una giostra colorata e variopinta, ricca di sfaccettature e chiaroscuri, sulla quale vale la pena di salire, fosse anche per un giro di prova.

Saluti”
Ilaria

“Ho aderito sin da subito al progetto dell’Osservatorio di Psicologia nei Media, invitata dal collega Luigi D’Elia. La mia adesione all’OPM è motivata da un forte desiderio di contribuire ad  una più corretta esposizione delle ‘argomentazioni psicologiche’ e  della visione della figura dello psicologo stesso anche in ambito mediatico. In seno all’Osservatorio, nell’affrontare le varie tematiche o segnalazioni da analizzare, ho avuto modo di ricevere diversi stimoli di riflessione e di crescita professionale e personale, grazie al lavoro di  gruppo con colleghi con esperienza e formazione diversa.”

Lorita

Chiara Santi

Author: Chiara Santi

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