Sul blog de “Il Fatto Quotidiano”. Intervista a Luigi D’Elia e Nicola Piccinini

di Chiara Santi

http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/NPiccinini

1) Come è nata l’idea di un blog riguardante la psicologia su “Il Fatto Quotidiano”?

Luigi: In realtà la cosa interessante è stata che non siamo stati noi a cercare Il Fatto Quotidiano ma il viceversa, fatto piuttosto insolito per degli psicologi! L’idea perciò non è venuta a noi, ma direttamente a Paola Porciello che lavora al sito del Fatto Quotidiano e che aveva conosciuto Nicola (e il suo blog personale) in precedenza per via della notizia della accorpamento di Psicologia a Medicina alla Sapienza. Dopodiché Nicola mi ha cercato in quanto per via della nostra vicinanza nel leggere certi fenomeni sociali e, forse, perché anche sa della mia grafomania, riteneva potessimo rappresentare una buona coppia di lavoro su certi temi.. Dopo un breve incontro di conoscenza a tre, la cosa è entusiasticamente partita.

2) che collocazione trova il blog di psicologi sul sito di un quotidiano, quindi insieme a giornalisti che scrivono di politica e di attualità?

Nicola: Il sistema di blog che ha il sito del Il Fatto Quotidiano è tale da essere aperto a molte anime della società civile, quindi sia a firme note che sconosciute. Ogni blog inoltre è praticamente autogestito e libero (esiste molta tolleranza), e la redazione entra poco nella stesura dei testi (al limite solo per certe sfumature formali) e si riserva la possibilità di decidere o meno la pubblicazione nel rullo dei blogger in home page. Questa premessa di contesto per dire che la linea editoriale de Il Fatto Quotidiano è tale da contemplare la presenza di contributi interessanti anche a prescindere dai contenuti prettamente politici. Caso però ha voluto che noi stessi fossimo assidui lettori di questo sito ben prima della proposta e la presenza di alcuni blogger e dei loro interessanti contenuti ci aveva già colpiti. Niente di strano quindi immaginare di articolare ed arricchire con il punto di vista psy alcune analisi sociali già presenti.

3) Come avete pensato di organizzarlo e che taglio avete in mente di dare?

Luigi: Il blog è nato da poche settimane ma il “taglio” editoriale penso sia già visibile. Prendo una frase di Nicola sulla sua pagina FB: Un blog dedicato a “Psicologia & Società Civile”, uno spazio in cui andremo a pubblicare, nel tempo, diversi spunti di dibattito sulle diverse problematiche ed i fenomeni che attraversano la società, l’economia, la politica, etc. Accanto a questo filone più da “commentatori specializzati” sempre con una privilegiata ottica psy, ci lasciamo inoltre la possibilità di essere terminali di reti e voci del mondo psico-professionale che a noi sembrano di rilevante interesse per la cittadinanza.

Abbiamo cercato di evitare le solite trappole legate certe tipizzazioni comunicative come la spettacolarizzazione del “rotocalco da parrucchiere” della rubrica dello psicologo che dà consigli e spara banalità, ma anche la stereotipizzazione della divulgazione scientifica popolare (e un po’ markettara) che in genere ci sciroppiamo a destra e a manca, per non parlare di certi ospiti dei talkshow appollaiati come avvoltoi su plastici di omicidi. Purtroppo i casi di buona presenza della psicologia nei media sono talmente rari da non ricordarne nemmeno uno… Siamo perciò alla ricerca di una cifra comunicativa possibilmente originale e che susciti interesse e dialogo.

4) Quali sono gli argomenti che pensate sia più urgente affrontare?

Nicola: Diciamo che non ci poniamo particolari vincoli e limiti sui contenuti, che possono essere legati a tematiche di attualità, come invece a iniziative, idee, proposte, curiosità della nostra professione, con interviste mirate a personalità che hanno cose nuove da dire. E’ chiaro poi che ci sono nella nostra ideale agenda molti punti che premono affinché diventino di pubblico dominio e che sono solo legati alla rilevanza sociale del nostro concretissimo operato. E quindi ricerche d’interesse generale, proposte legislative, esperienze eccellenti e buone pratiche, interviste, etc, tutto quanto insomma possa comunicare ai lettori di una comunità professionale vitale ed utile (direi in certi casi indispensabile) che fino ad oggi è rimasta drammaticamente sottoutilizzata.

5) Secondo voi, che posto occupa oggi la psicologia nel contesto socio-politico?

Nicola: La domanda di Psicologia e l’utilizzo di Psicologia, anche ingenua, nella società e nella politica è alta. È invece nulla o quasi la domanda e l’utilizzo di psicologi. Gli psicologi (le psicologhe, ricordiamo che siamo donne all’80%) non riescono ancora a pensarsi come una categoria in grado di esprimere una posizione politicamente rilevante. Molte le ragioni… ma penso che qui si aprirebbe un’analisi così vasta che preferisco sorvolare. Questo ad oggi è un bug, ma in prospettiva è anche un’area di sviluppo su cui lavorare. Anche in quest’ottica va letta la nostra partecipazione al FQ: contribuire ad avvicinare il contributo della Psicologia al valore degli Psicologi, presso la società civile e la politica

6) Può avere uno spazio e apportare un valore aggiunto?

Luigi: Certamente sì, se riesce a trovare buoni divulgatori, buoni comunicatori, buoni rappresentanti politico-culturali.

7) Quale utilità può avere questa iniziativa per la Psicologia intesa sia come disciplina che come professione?

Luigi: Io credo che ogni grande giornale e testata giornalistica che sia seria dovrebbe dotarsi di buoni consulenti divulgatori psicologi che non siano autoreferenziali e che siano in grado di fornire una informazione corretta, fruibile ma non banale. Non ho visto fin qui una grande presenza dei nostri rappresentanti ordinistici o accademici sui media. Devo pensare che evidentemente non hanno nulla da dire o vengono considerati poco interessanti dai giornalisti o entrambe le cose. Eppure la nostra professione – e questo lo confermano le recenti ricerche sul marcato della psicologia – avrebbe bisogno come il pane proprio di questo, cioè di una specifica attenzione a come essa si presenta alla società civile. Il “nostro” Osservatorio Psicologia nei Media è un primissimo passo in quella direzione.

Chiara Santi

Author: Chiara Santi

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