Progetto Grundtvig Make-Able

 Dal 25 al 28 novembre 2010 una delegazione guidata dalla prof.ssa Mariella Ciani, presidente della Università Senza Età (USE) di Campoformido (Udine) affiancata da Psichiatria democratica (Dr. Luigi Attenasio, Presidente nazionale, nonché Direttore del Dipartimento di salute mentale di ASL Roma C e Dr. Angelo Di Gennaro) e da utenti dei nostri servizi di salute mentale (Sig. Massimo Cecconi, Sig. Gianfranco Celotto e Signora Valentina Clarke e Signora Laura Upupa) parteciperà a Valencia (Spagna) alla prima tappa del Progetto europeo  Grundtvig-sub-progetto Make-able. La delegazione comprende “studenti” della stessa Università. Il Progetto fa capo al più ampio obiettivo comunitario di Lifelong Learning e Lifelong Mobility, la via europea alla società basata sulla conoscenza, e prevede, oltre all’Italia, la partecipazione di Gran Bretagna, Belgio, Spagna, Repubblica Ceka, Slovacchia.

Durerà due anni in cui i partner si scambieranno visite finalizzate ad una maggiore conoscenza reciproca e allo scambio di esperienze. Nelle due giornate di Valencia sono programmati incontri di teatro, musica, ecc. che vedranno le sei delegazioni scambiarsi saperi e conoscenze nel quadro di una Europa fondata sui diritti, sulla solidarietà e sul dialogo, sul riconoscimento delle differenze a partire dallo specifico della salute mentale.

Nel Progetto Make-able leggiamo che nonostante un impressionante apparato di politiche comunitarie attuato dalla Ue per un sistema sociale più equo, non si può non ammettere come l’ingiustizia sociale ancora ampiamente persista in Europa… è necessario assicurare ad ogni singolo cittadino europeo pari opportunità, pari occasioni, pari situazioni… contro ogni forma di esclusione sociale e di povertà.

Esclusione sociale e povertà non possono che richiamare alla mente che in Europa esistono ancora i manicomi e che l’Italia è l’unico paese al mondo a non averli dopo che li ha chiusi con la legge 180 del 1978 nel sogno teorico e pratico di Franco Basaglia e dell’Associazione da lui fondata, Psichiatria Democratica.

Per questo, già nel maggio 2005 Psichiatria Democratica in pullman, “il torpedone della libertà”, con una sua delegazione di utenti, familiari e operatori (i “44 matti” ormai diventati famosi) si è recata a Strasburgo per sensibilizzare il Parlamento europeo affinché in Europa si adottassero misure legislative in linea con la nostra legge la codiddetta “legge Basaglia”. In seguito, il Parlamento europeo, con una Risoluzione ha sottolineato la necessità di un “Piano di azione europeo per la salute mentale e il benessere dei cittadini”. Così, Psichiatria Democratica, il 17 febbraio 2009, è ritornata di nuovo con utenti e familiari al Parlamento europeo di Bruxelles per sostenere questo e per promuovere un dibattito sulla salute mentale nelle istituzioni comunitarie.

 La nostra partecipazione al Progetto Make-able si inserisce in un lavoro costante e continuativo che ci ha visto impegnati negli ultimi anni non da soli, ma con la particolarità di vedere coinvolti, e in questo sta l’eccezionalità dell’evento, in prima persona gli utenti stessi, capaci, dopo essere ridiventati protagonisti della loro vita, di esprimere il loro punto di vista con l’obiettivo della loro stessa “de-stigmatizzazione” ed emancipazione. Allora questo avvenne in una sede prestigiosa come il Parlamento europeo, ora accadrà nei sei paesi europei di questo Progetto, con la possibilità di evidenziare potenzialità trasformative inimmaginabili solo pochi decenni fa.

 Con questo spirito partecipiamo al Progetto Make-able: conoscere a che punto è nelle nazioni partner il superamento del manicomio, testimoniare come si può in Italia “curare” senza questa anacronistica istituzione e condividere uno degli obiettivi principali delle politiche comunitarie: superare le ingiustizie e l’esclusione sociale.

Il Progetto contiene una “etica della solidarietà” fortemente ancorata al tema della equità sociale, associata ad una mobilità di qualità quale si realizza con i malati mentali. I quali, come abbiamo visto in questi anni e nel corso delle visite al Parlamento europeo, sono in grado di esporre e difendere il proprio punto di vista.

 La diffusione dei principi di democrazia, libertà, civiltà e pace, contenuti nella legge 180, legge di assistenza sanitaria, ma che quei principi e valori sottende, incide direttamente sulla salute dei cittadini in qualunque nazione essi siano (“non c’è salute senza salute mentale”, è uno slogan che facciamo nostro) e le domande di libertà, emancipazione, riscatto sociale e di diritti del mondo del lavoro, poste nel secolo scorso, rimangono tuttora inevase.

Da qui l’attualità del pensiero di Franco Basaglia che travalica quello della specificità psichiatrica per approdare a quello, più impegnativo, della democrazia partecipata.

 IL PRESIDENTE NAZIONALE DI PSICIHIATRIA DEMOCRATICA

Dr. Luigi Attenasio

 

Author: Brian

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