Convegno Internazionale sull’Omofobia e “Premio Miglior Poster”
CALL FOR PAPERS
Premio Miglior Poster
In occasione del convegno internazionale “Omofobia. Atteggiamenti, pregiudizi e strategie di intervento.” I proponenti in collaborazione con Arcigay nazionale bandiscono un premio di 500,00 € da destinarsi al miglior poster di giovani ricercatori non strutturati.
Aree tematiche – In riferimento all’omofobia è possibile descrivere un ampio spettro di manifestazioni, in un continuum che va da implicazioni strettamente intrapsichiche ad un’accezione sociale del fenomeno, in termini culturali e di relazioni inter-gruppo. A tal proposito si rimanda alla distinzione proposta da Jack Drescher in Psychoanalityc Therapy and the Gay Man in riferimento a 4 tipi di tendenze anti-omosessuali: 1)omofobia; 2) eterosessismo; 3) condanna morale dell’omosessualità; 4) violenza antigay.
Modalità di partecipazione – La partecipazione alla sessione “call for papers” è rivolta a giovani ricercatori non strutturati (laureati, borsisti, dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti).
L’invio dei contributi dovrà avvenire esclusivamente on-line all’indirizzo:
DEADLINE:
ore 12 del 30 settembre 2010.
I contributi proposti possono essere di tipo teorico, di ricerca o di intervento. L’autore dovrà specificare a quale delle 4 aree tematiche intende partecipare.
Per maggiori informazioni consultare la pagina
web:
CONVEGNO INTERNAZIONALE OMOFOBIA. ATTEGGIAMENTI, PREGIUDIZI E STRATEGIE D’INTERVENTO
Il Convegno si terrà il 18 ottobre alle ore 9.00, nella Sala Convegni del Palazzo degli Uffici, via G.C. Cortese 29, Napoli
Napoli, 18 ottobre 2010
Negli ultimi vent’anni, in seguito all’esclusione dell’omosessualità dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), l’attenzione della ricerca psicologica impegnata sulle questioni dell’orientamento sessuale, ma anche della clinica attenta alle diverse manifestazioni del desiderio sessuale, si è spostata sull’omofobia e i pregiudizi anti-omosessuali. La considerazione non più patologica dell’omosessualità, annoverata tra i possibili orientamenti sessuali, ha consentito di approfondire le questioni connesse all’omofobia in quanto costrutto complesso, con implicazioni significative non solo per la comprensione profonda dei soggetti in un’accezione intrapsichica, ma anche in una dimensione sociale e culturale. L’invito proposto a studiosi di fama internazionale a discutere sulle forme e le manifestazione dell’omofobia oggi, investe sia un dibattito teorico interno alla psicologia che il confronto di modelli e strategie di intervento, prevenzione e supporto. In questa prospettiva si intende stimolare un confronto tra esperienze diverse,dall’ambito clinico alla scuola e agli enti formativi, dagli ambienti lavorativi e aziendali alle istituzioni; contesti diversi in cui l’omofobia rivela una persistenza capillare e preoccupante.
Su questi presupposti è stato pensato il convegno internazionale del 18 ottobre 2010, al quale interverranno studiosi di fama nazionale ed internazionale, tra i quali:
ANNA LISA AMODEO • DARIO BACCHINI • CLAUDIO CAPPOTTO • FABRIZIO CORBISIERO • JACK DRESCHER • VITTORIO LINGIARDI • RAQUEL PLATERO MENDEZ
Prof. Paolo Valerio. Professore ordinario di Psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Consigliere dell’Ordine degli Psicologi della Regione Campania. Direttore del Centro Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti (Sinapsi).
29 settembre 2010
L’iniziativa mi sembra interessante ed importante. Contestare e frenare la condanna morale dell’omosessualità sarebbe forse più facile se si accertasse definitivamente e si diffondesse la conoscenza scientifica del fatto che l’omosessualità sembra innata e pare dipendere dalle madri. Ho letto in merito un servizio, non ricordo la fonte, secondo cui inspiegabilmente le madri partorirebbero un numero maggiore di figli omosessuali in caso di sovrannumero di individui di sesso maschile.
In ogni caso, non si potrebbe più dare una “colpa” se fosse noto con certezza che l’orientamento sessuale non dipende da una scelta personale dell’individuo durante il suo sviluppo. Credo che se si facesse un po’ più di chiarezza scientifica su questo punto e soprattutto se se ne desse notizia diffusa e capillare nei mass media e nella scuola, si contribuirebbe a far cessare il ridicolo polverone intorno alla questione smorzando violenze, condanne e fobie.
30 settembre 2010
SI COMUNICA AI GIOVANI RICERCATORI CHE LA SCADENZA PER L’INVIO DEGLI ABSTRACT E’ POSTICIPATA ALLE ORE 12:00 DEL GIORNO 4 OTTOBRE
La segreteria del convegno “Omofobia. Atteggiamenti, pregiudizzi e strategie di intervento”