Porta a Porta da panico. La negazione della Psicologia
SEGNALAZIONI
Ci sono giunte numerose segnalazioni, anche informali, sulla trasmissione del 4 Marzo scorso di Porta a Porta sugli attacchi di panico. Queste le principali segnalazioni.
Nome: sara email: […] Oggetto: attacchi di panico Segnalazione: Partendo dal presupposto che non rifiuto il farmaco di per sè……. disgustosa puntata di porta a porta del 4 marzo 2009 – attacchi di panico o…. attacchi a tutto ciò che non è farmaco e psicoterapia breve? che messaggio arriva ai nostri pazienti? probabilmente che tutti noi psy (non breve)siamo solo dei gran ladroni? quando sappiamo ben la fatica di ogni giorno!!! sinceramente, grandioso Crepet che solitamente non adoro nel mantenere calma! dott.ssa Sara Gramignoli psicologa-psicoterapeuta
Nome: Annalisa email:[..] Oggetto: Attacchi di panico Segnalazione: Scrivo mentre è ancora in corso la trasmissione Porta a Porta – RaiUno- si sta parlando di attacco di panico e fobie – in studio è presente tra gli altri un neurologo, il Dott. Sorrentino. Fino a questo momento sono state effettuate da lui delle affermazioni scorrette e lesive alla nostra professione, in generale e in particolar modo alla disciplina psicoanalitica (si parla di favolette e roba simile)per quanto riguarda la cura degli attacchi, sto registrando la trasmissione fin dall’inizio per poter poi trascrivere con precisione – oltretutto nel secondo servizio lanciato dopo l’inizio della trasmissione si dice che “secondo alcuni” l’attacco di panico sarebbe curabile solo con i farmaci e la psicoterapia sarebbe inutile (ricalcando il servizio del tg5 già segnalato). Trovo infine scorretto che non sia presente in trasmissione nessun psicologo psicoterapeuta e che a “difendere” la nostra posizione “altra” versus la medicalizzazione del disturbo ci debba essere Crepet, psichiatra psicoterapeuta, direi che è il colmo.
Nome: Alessandro email: […] Oggetto: Porta a Porta e disturbo di panico Segnalazione: Ieri sera (4 febbraio 2009) è andata in onda “Porta a Porta” su raiuno. Il solito Vespa si direbbe…fa una trasmissione sul PANICO (perché gli dicono che ne soffrono milioni di persone/telespettatori) e chi invita? Un neurologo organicista, uno psichiatra redento che parla di anima, più soubrette varie. Non solo non è stato invitato nessuno psicologo (che avrebbe potuto aggiungere una voce competente in materia), ma la parola “psicologo” non è stata neanche nominata. Le persone competenti, per loro, sono esclusivamente i medici (che possono salvarti dalla malattia). Il dibattito? Attorno alla scelta fra psicoanalisi e psicofarmaci, come se la psicoanalisi fosse l’unico intervento psicologico possibile (mentre, dati di ricerca alla mano, è fra i meno indicati per questo disturbo). Alla fine, le possibili soluzioni sembrano essere il “farcela da soli” o l’af fidarsi ai farmaci. Credo che dovremmo far sentire la nostra voce. GRAZIE A.G.
Nome: Francesco email: […] Oggetto: assurdità sul panico al programma porta a porta Segnalazione: nella puntata di porta a porta di Vespa su rai 1 del 04/03/09, abbiamo assistito alla separazione del corpo dalla mente attraverso una diatriba tra lo psichiatra Crepet ed un noto neurologo del centro per la cura del panico. Mentre lo psichiatra legava l’attacco di panico ad un surreale “disturbo dell’anima”… ancor più grave era l’affermazione del neurologo (che ovviamente reclamizzava il solo utilizzo del farmaco) per cui il panico è una “malattia organica dovuta ad una disfunzione del cervello” con tanto di schema dell’encefalo… e pergiunta a trasmissione genetica!! Non si fa un solo riferimento teorio, scientifico o sperimentale in tutta la puntata. Per chi come me passa la vita ad accompagnare i pazienti alle origini scatenati dell’ansia e del panico, un’informazione semlicistica e confusa come questa è un’offesa all’intera ctegoria degli psicologi… ovviamente assenti in studio! i messaggi traibili? il panico fa parte della vita dell’anima sensibile dell’uomo per Crepet ed è un male del cervello necessitante di pillole e gocce per il neurologo. E noi cognitivisti e cmportamentisti davanti alla TV!
Nome: stefano, email: […] Oggetto: porta a porta puntata sui dist. d’ansia Segnalazione: Salve, approfitto per mandare una seconda segnalazione che riguarda la puntata di ieri 04/03/2009 di Porta a Porta – raiuno – Ospiti esperti del settore lo psichiatra Paolo Crepet e il neurologo Rosario Sorrentino. In studio una serie di testimonianze “vip” che sono riusciti a risolvere il problema (quale?) grazie all’intervento del neurologo dopo che anni ed anni di psicoterapia non li aveva aiutati. E’ stato quindi presentato il libro http://www.cinziatani.com/panico/start_panico.htm preventivamente in rete veniva segnalata ad importanti organi di stampa come: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=48198&sez=HOME_MAIL la puntata che sarebbe andata in onda ieri… Io ho seguito la trasmissione e credo mancasse un vero contraddittorio e che la trasmissione abbia confuso ancora di più le idee a chi non è del mestiere e sicuramente abbia delegittimato la possibilità di cura dei disturbi d’ansia tramite psicoterapia. Si utilizzava il termine psicoanalisi come sinonimo di psicoterapia e si è affermato che i diversi indirizzi e scuole psicoterapeutiche esistenti “la pensano diversamente l’una dall’altra” e questo dovrebbe essere spiegato meglio perchè potrebbero anche occuparsi della stessa cosa su piani diversi… Il neurologo “Sorrentino” ha detto testualmente che la psicoanalisi è una “fabbrica di favole” e dopo aver presentato uno schemino di una sezione cerebrale dove veniva mostrato il “corto-circuito” dell’attacco di panico ha dato la sua soluzione al problema: la pillolina. Lui sarà bravissimo a dosare e a controllare il farmaco ma potrei portare tante testimonianze di persone che non potendo accedere alle cure del noto neurologo o di altri bravissimi professionisti, ricevono delle cure farmacologiche estremamente dannose. A molti ad esempio viene prescritto l’ansiolitico dal medico di base e lasciate così per anni con una serie di effetti negativi sulla loro vita sociale,relazionale, lavorativa, di coppia,. Inoltre ripensando allo schemino del cervello..io penso con tanta umiltà di un giovane neolaureato in psicologia che a volte si confonda la “patogenesi” con l'”eziologia” e che pertanto sarebbe necessario spiegare bene la differenza in termini comprensibili ai telespettatori. Infine visto che si parlava di psicoanalisi forse sarebbe stato interessante far parlare qualcuno che la rappresentasse (personalmente se posso fare anche una segnalazione positiva e costruttiva apprezzo gli interventi della Dr.ssa Vera Slepoj che ho avuto modo di sentire in più di una occasione e che tratta sempre l’argomento in maniera pertinente). Cordialmente Saluti
Nome: angelo, email: […] Oggetto: Dottoroni a confronto Segnalazione: Salve, ieri sera, facendo zapping, ho visto che a “Porta a porta” si parlava di attacchi di panico. Essendo psicologo, l’argomento mi interessava in particolar modo. A fine trasmissione sono rimasto senza parole…In studio, a parlare dell’argomento c’era lo psichiatra/vip Crepet ed il neurologo, (recidivo) Sorrentino ed alcuni vips con le loro esperienze. Posso solo dire che chi ieri sera ha visto la trasmissione, credo che non abbia capito un bel niente: I dott. Crepet e Sorrentino hanno dato vita ad una guerra fatta di saperi e pareri contrastanti, opposti, punzecchiandosi a vicenda, lo stesso Vespa a fine trasmissione nn c’ha capito molto. Crepet, a tratti, ha fatto passare il messaggio che i disturbi psichici non sono così negativi(richiamando nozioni filosofiche): in passato hanno permesso ai vari Van Gogh, Manzoni etc…di “partorire” grandi “opere”…per Sorrentino: pillola e addirittura un’eziologia degli attacchi di panico di tipo familiare con successiva confusione dei termini familiare/predisposizione/genetica. Povera Psicologia, ieri ha fatto una brutta figura.
Nome: Nicoletta Vesce email: […] Oggetto: ATTACCHI DI PANICO NON CURABILI SENZA FARMACI!
Segnalazione:
Porta a porta di settimana scorsa. Psichiatra-psicoterapeuta dichiara che gli ADP non sono curabili con nessuna psicoterapia ma solo coi farmaci perché dipendono da una concentrazione eccessiva di anidride carbonica!!!!!!!!!!!
Nome: SABRINA MARAZZI email: […] Oggetto: trasmissione di porta a porta di mercoledì 4 marzo 09 Autorizza a pubblicare nome / email: autorizzo
Segnalazione:
La trasmissione di Bruno Vespa sugli attacchi di panico è stata organizzata e condotta malissimo: non è stato invitato nemmeno UNO psicologo, la discussione era tra uno psichiatra (Crepet) e un neurologo! (tal Sorrentino vattelapesca che ha appena scritto un libro e gira col suo codazzo di “miracolati, stile Cassano con la depressione). di tutti i casi clinici e le testimonianze riportate non ce n’era una che parlasse bene della psicoterapia come tecnica di aiuto al paziente. il che è molto strano visto che credo tutti gli operatori del settore nella loro pratica clinica – persino io nel mio piccolo- abbiano sicuramente conosciuto casi di attacchi di panico trattati con successo dalla psicoterapia. associata ai farmaci, per carità. ma qui il messaggio del neurologo era atroce: il farmaco guarisce come per magia, senza effetti collaterali e la “psicoanalisi” crea dipendenza! l’illustre neurologo diceva proprio così: psicoanalisi, senza nemmeno aver capito che il confronto non va fatto con la psicoanalisi, ma con la psicoterapia. una trasmissione vecchia, con concetti vecchi di 30 anni fa, con contrapposizioni vecchie, pensata evidenetemente per una platea di vecchi. le ragioni della psicoterapia sono state affidate a Crepet, che oltretutto è un medico, il quale è sicurament persona di ingegno, ma faceva un discorso troppo raffinato per poter essere compreso da questo personaggio (il sorrentino) che crede di aver scoperto chissà che dicendo che gli attacchi di panico sono una malattia. se l’Ordine non fosse una barzelletta dovrebbe richiedere a gran voce una nuova trasmissione che raccontasse anche l’altra faccia della medaglia. per anni ci hanno detto che contavamo poco perchè eravamo pochi. bene. oggi siamo tanti (e per questo senza lavoro): almeno facciamoci sentire!
I PARERI DEI NOSTRI ESPERTI
Parere 1: Dr. Giovanni Maria Ruggiero
Ho visto la puntata della nota trasmissione Porta a Porta dedicata al disturbo da Panico, con il dibattito tra Sorrentino e Crepet. Il tema è stato trattato in maniera confusa. Il disturbo non è stato ben definito, non è stato chiaramente distinto dagli altri disturbi di ansia e nemmeno si è parlato dei vari gradi di gravità del disturbo e di come questa differente gravità incida sul pianificazione del trattamento.
I concetti di terapia farmacologica, psicoterapia e terapia integrata sono stati utilizzati per buona parte della trasmissione in maniera confusa.
La contrapposizione tra terapia farmacologica e psicoterapia è stata impostata secondo uno stile inutilmente polemico e dicotomico fin dall’inizio, anche per responsabilità della conduzione, evidentemente estranea alla delicatezza del tema trattato.
Sorrentino, il quale ha rappresentato unicamente il punto di vista farmacologico, è stato sicuramente semplicistico Egli ha ignorato il problema dei pazienti non responder ai farmaci, ha confuso tra genetica e neuroni mirror, e in generale ha parlato solo di un sottogruppo ben delimitato di pazienti affetti da panico, mi riferisco a quel gruppo di pazienti che nelle ricerche sperimentali rappresenta una minoranza non significativa per i quali l’esclusivo approccio farmacologico iniziale può avere una certa utilità.
Anche Crepet si è spesso abbandonato ad affermazioni ideologiche, come per esempio l’irragionevole raccomandazione di non cominciare mai il trattamento con il farmaco, oppure la solita e opinabile osservazione che la grandezza artistica di Van Gogh sarebbe dipesa dalla sua patologia mentale.
Nessuno dei due ospiti, teoricamente qualificati, ha tentato di fornire un quadro realistico dell’uso ragionevole di farmaci e psicoterapia secondo le linee guida più diffuse.
Inoltre, si è fatta la solita confusione tra psicoterapia e psicoanalisi. Aggiungo che ad un certo punto Sorrentino ha citato la terapia cognitiva, ma l’argomento era evidentemente del tutto ignoto a tutti.
Insomma, un elevato grado di confusione e semplicismo tale da disorientare e perfino intristire anche queste mie osservazioni critiche. In conclusione, ne ho tratto la pessimistica conclusione che fosse proprio il formato ed il contesto della trasmissione ad essere del tutto inadatto all’argomento.
Parere 2: Prof. Giorgio Blandino
La trasmissione Porta a Porta sugli attacchi di panico appare essere un esempio di fuorviante informazione psicologica erogata, per giunta, in una trasmissione di grande ascolto e seguito. Sostanzialmente si è trattato di una operazione pubblicitaria promozionale per il testo di un autore, che tuttavia è stato – come dire? – discusso non con un pubblico di esperti, ma con un pubblico generico che aveva come credenziale solo il fatto di essere costituto da personaggi più o meno noti del mondo dello spettacolo.L’unico “esperto”, peraltro giustamente dissenziente sia sul “metodo terapeutico” proposto che sul senso dell’intervento in rapporto al tema “attacchi di panico”, era uno psichiatra, noto frequentatore della stessa trasmissione. Naturalmente del punto di vista di un qualche serio psicologo neanche l’ombra e, la cosa paradossale, è stata che ha dovuto essere lo psichiatra in questione a difendere le ragione della psicologia e della psicoterapia.
Quanto alla qualificazione di “attacchi di panico” del problema trattato, da un punto di vista “diagnostico” è del tutto discutibile e generica e altre posizioni psicologiche e psicoterapeutiche avrebbero ben altro da dire e con un maggior livello di complessità. Insomma parlare di “attacchi di panico” non vuol dire nulla! E’ una mera trovata pubblicitaria di acritica importazione yankee da parte di alcuni psichiatri nostrani di orientamento estremisticamente biologista.
Specificamente, a sentire le testimonianze portate nella trasmissione, non solo dagli invitati, ma dallo stesso promotore del metodo “rivoluzionario” di cura, in questa categoria furono fatte rientrare problematiche di tipo ben più specifico (a loro volta, rinvianti a ulteriori problematiche sottostanti) quali ad esempio (cito alla rinfusa) fobie, angosce generiche, angosce profonde di perdita di identità, sentimenti persecutori nonché problematiche francamente rientranti nella dimensione di atteggiamenti e comportamenti “isterici” e uso il termine sia in senso specifico/scientifico sia – intenzionalmente – nel senso del linguaggio quotidiano!
Il tutto in una logica meramente medicalista quasi che questi problemi non avessero rilevanza spessore e dimensione prettamente psicologica. I problemi cioè sono considerati solo sotto l’aspetto più banalmente sintomatico, mentre la dimensione del senso e del significato, la dimensione della riflessione non è presa in considerazione: invano lo psichiatra invitato cercava di sollecitare un focus del discorso su questo aspetto.
La trasmissione in questione è stato dunque un lampante esempio di quanto possa essere (sia) insufficiente la qualità della informazione psicologica in televisione e di come i problemi della sofferenza psichica di tutti noi vengano usati per fare audience, piuttosto che per proporre un’occasione di riflessione sulle problematiche della condizione umana.
La psicologia è negata. E’ scientifica la medicina nella versione neurologica e soprattutto il curante è un taumaturgo onnipotente che risolve i problemi con la bacchetta magica. I problemi? Ma quali problemi! Si occupa solo della (presunta) scomparsa dei sintomi.
Dunque se dal punto dell’interesse psicologico la trasmissione e i contenuti ivi espressi sono da considerarsi del tutto irrilevanti in quanto non solo falsi ma, peggio, antipsicologici, dal punto di vista massmediatico la situazione è inaccettabile.
E’ inaccettabile cioè che certi problemi vengano trattati in questo modo.
Ci si domanda quanto di quello che è stato trasmesso sia stato fatto in nome della corretta informazione o in nome dell’audience.
Ci si domanda, infine, come mai non fossero stati invitati dei seri psicologi (i quali non avrebbero forse nemmeno accettato l’invito vista la squalifica della nostra scienza e della nostra professione).
LETTERA A PORTA A PORTA
Gentile Bruno Vespa e gentile Redazione di Porta a Porta,
L‘Osservatorio Psicologia nei Media ha ricevuto diverse segnalazioni critiche sulla trasmissione del 4/3/09 sul tema attacchi di panico.
A seguito di tali segnalazioni, abbiamo chiesto pareri scientifici agli esperti del nostro comitato scientifico nelle persone del Dott. Giovanni Maria Ruggiero e del Prof. Giorgio Blandino dell’Università di Torino.
In questa pagina trovate sia le segnalazioni che i pareri espressi.
Ci auguriamo di aver contribuito con il nostro lavoro alla vostra informazione. Rimaniamo a disposizione per ogni utleriore delucidazione.
Cordialmente.
Dott. Luigi D’Elia
Coordinatore dell’Osservatorio Psicologia nei Media
30 marzo 2009
Finalmente ci si occupa della scandalosa disinformazione che domina intorno al mondo della psicologia e della psicoterapia, disinformazione che viene diffusa dai maggiori mezzi di comunicazione di questo Paese, tramite persone assolutamente non qualificate per farlo!
Ho studiato 5 anni di Università, un anno di Master, altri 4 anni di Scuola di Specialità, più i numerosi anni di pratica, per essere una Psicoterapeuta Cognitivo-comportamentale, ottenere conoscenze e metodo rigorosi e scientifici per poi vedere come viene distorta la nostra immagine da questa gente, che pretende di fare informazione!
Grazie per il vostro Servizio, chi sa che possa cambiare finalmente qualcosa!
Cordialmente
Carla Putzu, Padova
30 marzo 2009
Una amica e collega ed Io abbiamo scritto una lunga mail direttamente alla Rai.
Ringrazio il vostro servizio per avere segnalato questo enorme equivoco scientifico e la disinformazione.
Il potere si fonda sull’ignoranza – lo sa benissimo la “malattia” – e non c’è peggior malattia dell’ignoranza.
Speriamo di ottenere una risposta. Altrimenti serebbe interessante andarcela a prendere.
Cordialmente,
Valentina Botta
30 marzo 2009
Ho letto con piacere la risposta del prof. Blandino, a cui colgo l’occasione di inviare un affettuoso saluto.
Ho avuto occasione di seguire altre trasmissioni o dichiarazioni televisive (vedi qualche tg), in cui l’attacco di panico veniva trattato come malattia organica, da affrontare esclusivamente con i farmaci! A parer mio, la questione grave non sta tanto nella negazione della psicologia e degli psicologi (chi nega l’altro, esistente, dovrebbe andare a vedersi perchè lo fa…), quanto nella comunicazione assolutamente falsa che la soluzione stia nell’anestesia del sintomo e non in un percorso di analisi e di consapevolezza di sé, sicuramente meno semplice ed immediato rispetto all’assunzione di qualche pillola (il che vale per ogni altra problematica vissuta dall’essere umano!).
Penso, inoltre, che sarebbe importante fare arrivare al grande pubblico una chiara e onesta contro-informazione.
30 marzo 2009
La televisione , pubblica e non, è superficiale e fuorviante; fa della medicina una scienza da parrucchiere, dell’ingegneria nucleare una chiacchiera da osteria ecc…
Ma che il dr. Blandino si qualifichi esperto di attacchi di panico è veramente una barzelletta a cui solo qualche suggestionata ex allieva può credere…son quelli come lui che squalificano la professione, ad iniziare da un corso di studi scientifici inesistente, autoreferenziale( in cosa è laureato Blandino?).
Ci lamentiamo di esser mal rappresentati nei media, noi per primi dovremmo chiedere scusa all’opinione pubblica di avere in casa nostra di tutto e di più.
30 marzo 2009
Circa un anno fa segnalavo via mail all’Ordine Nazionale Psicologi e alla trasmissione radiofonica VIVA RADIO 2 la scorrettezza delle informazioni da parte dell’ormai noto personaggio DR. SORRENTINO sugli attacchi di panico. Interpellato da Fiorello, Sorrentino aveva sciorinato il suo ormai ritrito SAPERE sugli attacchi di panico e sull’unica forma di terapia valida, quella farmacologica. Ovviamente nessuna risposta alla mia mail. Quello che tutti voi colleghi state scrivendo e segnalando mi trovano perfettamente d’accordo: sono le stesse identiche cose che avevo scritto ormai diverso tempo fa. Comunque è ora che qualcuno di autorevole prenda posizione. Grazie a tutti per l’attenzione. Giuseppina Baldo psicologa psicoterapeuta
1 aprile 2009
Dove si può rivedere?
3 aprile 2009
Avete mai visto cosa succede se qualche trasmissione televisiva di vario tipo (pubblicita’ inclusa),osa denigrare professioni quali quelle mediche o legali? Succede il finimondo e partono denunce da parte degli Ordini alla volta dei suddetti denigratori. In Italia non esiste la cultura della psicologia ( e si vede a partire dalle profonde patologie dei nostri politici, che evidentemente riflettono quelle della societa’, ma piu’ grave e’ che non esista un Ordine che si adoperi per la diffusione e la difesa di questa difficilissima professione.
Tutti si occupano di psicologia tranne gli psicologi e il loro Ordine.
4 aprile 2009
Sono pienamente d’accordo con quanto detto a proposito della trasmissione “Porta a Porta”. Peccato che ancora siamo alla meraviglia. E’ purtroppo la solita storia: non includere i diversi attori i diversi punti di vista, con una parola: disinformazione.
Ma a quando un vera “battaglia” per far conoscere la professione di psicologo, psicoterapeuta?
Quando un vera “battaglia” per uno spazio di libertà?
Io credo che esercitare la professione di psicologo con dignità e serietà … E FARLO SAPERE …. possa essere utile.
Buon lavoro a tutti
10 aprile 2009
Ho letto solo adesso tutti questi commenti e devo dire che si stà creando altra confusione a parer mio.Non sò più a chi credere visto che la mia ragazza ne soffre da anni ma sono alcuni mesi che si sono scatenati quasi all estremo.pur essendo seguita da una valida psicologa,almeno spero,non riesce a tornare ad una soglia di adp perlomeno sostenibile da parte sua. C’è tanta gente come me,che vuol vedere la sua ragazza come era prima
11 aprile 2009
Salve a tutti,
sono un ragazzo che ha sofferto di attacchi di panico; inizialmente ero contrario agli psicofarmaci, di conseguenza ho fatto visite solo da psicoterapisti; dopo 6 mesi non avevo risolto nulla, uno di loro tra l’altro voleva partire subito con l’Eutimil e me ne sono andato subito; capisco l’importanza di associare la psicoterapia ad una cura farmacologica, ma ripeto, dopo 6 mesi non avevo ottenuto nemmmeno un progresso!! pagavo delle sedute di psicoterapia per raccontare quello che facevo, se per esempio ricevevo mobbing a lavoro, la soluzione era trovare un altro lavoro, e grazie, questo lo so pure io, ma di questi tempi ci vogliono comunque mesi per trovare una soluzione lavorativa anche per noi ingegneri. Oppure mi veniva consigliato di cambiare aria, fare nuove conoscenze, andare a vivere da solo; tutte esperienze che ho seguito, ma che non mi hanno portato alcun beneficio: l’attacco di panico tornava, anche nelle circostanze + impensabili e imprevedibili; capitavano senza alcun filo logico e senza il succedere di un particolare evento o discorso. Poi ho letto il libro del prof. Sorrentino, mi sono riscontrato in pieno con tutto quello che diceva, è stato l’unico a farmi convencere ad intraprendere la cura farmacologica: dopo un paio di mesi ho avuto grandi progressi fino ad uscirne quasi del tutto nel giro di 6/7 mesi.
Il prof. Sorrentino che qui voi denigrate tanto, rimane comunque una persona altamente competente in materia, e chiedo a voi psicoterapisti di controbbattere con argomenti qualificati e competenti, senza continuare ad offendere nessuno, ma portando avanti argomenti sensati e che possano essere di pubblica utilità; consigliatemi un libro, organizzate un’altra serata a Porta a Porta con un faccia a faccia con Sorrentino portando in studio tutta la squadra di psicoterapisti che volete, ma basta che vi manifestiate con argomenti utili!!!
13 aprile 2009
@Luca,
Egr. Sig. Luca,
ho letto con piacere, rispetto e una certa costernazione per quello che lei definisce un atteggiamento davvero poco professionale dalla comunità scientifica qui rappresentata.
Vorrei aiutarla. Tratto, in psicoterapia, da tempo diverse persone con disturbi di panico. Ho sempre inviato i miei pazienti da un farmacologo qualora ne avessero sentito l’esigenza (niente onnipotenze da parte di nessuno). Ma ho sempre insistito sull’importanza della psicoterapia. E possso comprendere il suo vissuto, molto lontano da quello che noi valutiamo semplicemente, di solito, come semplici “casi clinici”.
Ora, questa è la situazione.
Io ho registrato miglioramenti, anche “notevoli” da parte di alcuni miei pazienti (lo dico usando lo strumento di giudizio più importante: la loro opinione), con, e senza farmaci.
Mi creda (ma lei l’avrà certamente già appreso), i disturbi “emotivi” o psichiatrici che dir si voglia, sono fenomeni “davvero” complessi. I pazienti reagiscono diversamente, incontrano a volte un clinico migliore, a volte, no, hanno preferenze, una storia, altre complicazioni di vita o cliniche ecc.
Tale per cui NON E’ POSSIBILE AD OGGI CONSIDERARE ATTENDIBILE E SICURA NESSUNA TERPIA PIUTTOSTO CHE A UN’ALTRA, PER LA MAGGIOR PARTE DEI PAZIENTI.
La semplificazione da “panacea” miracolosa, tipo olio di lorenzo, sbandierata ai 4 venti davanti a un pubblico del tutto inesperto e solitamente, purtroppo, estremamente bisognoso di rispote certe, veloci, rassicuranti, ha purtroppo sollevato l’eccessivo malcontento dei colleghi.
Il mondo della scienza “vera” non funziona così. le terapie nascono e crescono, e sono estremamente comlesse e delicate, come le malattie. Che non vanno da Vespa e giocano a nascondino.
Detto questo, non ritengo assolutamente il Dr. Sorrentino un ciarlatano, come molti hanno dato l’impressione di pensare.
Sono certo che ANCHE le sue strategie teraputiche abbiano funzionato, e bene (tra cui, fortunatamente,il suo caso).
Ma non è sempre così facile come è stato fatto credere, e nessuno vuole rubare denaro sulla soferenza altrui.
Mi fa parlare l’esperienza clinica. Come avrà fatto parlare l’esperienza del collega in questione.
Rimango comunque dispiaciuto per i toni ai quali lei ha dovuto assistere in questo dibattito. Che non fanno certamente bene ai pazienti.
La saluto augurandole la miglior risoluzione possibile per i suoi problemi.
Dr. Rossi
11 maggio 2009
Come vedete, ormai, non c’è più senso del pudore, nemmeno tra chi esercita l’intelletto come professione. Il denaro ha corrotto anche gli ambiti sui quali, pensavamo non potesse far breccia. Purtroppo oggi assistiamo allo scorrere di fiumi di denaro privato (cioè afferente dalle case farmacautiche) che finanzia ricerche in campo medico, quindi anche psichiatrico. E credete che se le ricerche non danno esito positivo si daranno la zappa i piedi pubblicandola, come ha sottolineato Il Prof. PAolo Migone. Lo stato non dà più un soldo perchè ha le casse vuote.
Ho letto di psichiatri, che hanno contribuito a redare il DSM, legati a doppio filo con le multinazionali del farmaco. Nella fattispecie, psichiatri che hanno creato un disturbo per il quale hanno già trovato la pillola che, secondo loro, porrà rimedio ad esso. Stupeffacente, non e vero?
25 maggio 2009
Per il sig. Luca,che ha sofferto di attacchi di panico.
Sono il dott. Giovanni Maria Ruggiero, estensore di uno dei due pareri. Lei scrive, legittimamente: “chiedo a voi psicoterapisti di controbbattere con argomenti qualificati e competenti”
Ammetto che nel mio parere non ho presentato argomenti scientifici circostanziati sull’effcacia della psicoterapia per il panico. Premetto che, in quanto terrapista cognitivo, porterò dati in appoggio solo alla terapia cognitiva. Ecco quello che so:
La terapia cognitiva è stata dimostrata più efficace del placebo e altrettanto efficace dei farmaci (e talvolta più efficace dei farmaci) per il disturbo di panico, così come è definitovo nel manuale diagnostico DSM accettato in tutto il mondo.
L’effetto curativo della terapia cognitiva è stata dimostrata in studi empirici che hanno fornito prove di efficacia metodologicamente rigorose. Le terapie che posseggono questi indici di efficacia sono segnalate nelle linee guida per il trattamento dei disturbi mentali pubblicate periodicamente dalla American Psychiatric Association (APA). La comunità scientifica mondiale e l’organizzazione mondiale della sanità ritienche che queste linee guida siano il metro di giudizio più affidabile al momento disponibile. L’ultima edizione è del 2006.
Lo studio più esteso, significativo e recente è di Barlow, Gorman, Shear e Woods (2000). 312 pazienti con disturbo di panico sono stati divisi in 5 gruppi diversi e curati con differenti terapie:
gruppo 1: solo imipramina (farmaco antidepressivo di provata efficacia);
gruppo 2: solo terapia cognitiva;
gruppo 3: terapia cognitiva e imipramina;
gruppo 4: terapia cognitiva e placebo;
gruppo 5: solo placebo;
Dopo 12 settimane di trattamento intensivo, terapia cognitiva e imipramina (sia separatamente che insieme) erano di efficacia equivalente e entrambe superiori al placebo;
dopo 6 mesi di trattamento di mantenimento, terapia cognitiva e imipramina erano di efficacia equivalente e entrambe superiori al placebo e inoltre la combinazione di terapia cognitiva e imipramina era più efficace dei due trattamenti separati;
dopo altri 6 mesi in cui i pazienti non avevano ricevuto alcun trattamento, terapia cognitiva e terapia cognitiva con imipramina erano ancora efficace (cioè superiori al placebo) mentre il gruppo 1 che aveva ricevuto solo imipramina non era più in condizioni migliori del placebo.
In conclusione, la terapia cognitiva è, sul breve periodo, altrettanto efficace del farmaco e sul lungo periodo più efficace del farmaco. Sul medio periodo, la combinazione di terapia cognitiva e farmaco dà i risultati migliori.
Altri studi (Barlow, Craske, Cerney e Klosko, 1989; Klosko, Barlow, Tassinari e Cerny, 1990; Craske, Brown e Barlow, 1991; Beck, Sokol, Clark, Berchick e Wright, 1992; Telch, Lucas, Schmidt, Hanna, LaNae e Lucas, 1993; Clark, Salkovskis, Hackmann, Middleton, Anastasiades e Gelder, 1994; Kenardy, Dow, Johnston, Newman, Thomson e Taylor, 2003; Ost, Thulin e Ramnero, 2004; Ost e Westling, 1995; Craske, Rowe, Lewin e Noriega-Dimitri, 1997; Craske, DeCola, Sachs e Pontillo, 2003; Craske, Lang, Aikins e Mystkowski, 2005) confermano I risultati di Barlow e coll. (2000)
La teraèia cognitiva è efficace anche contro altri disturbi. Un rapido elenco comprende: il disturbo da attacchi di panico (Barlow et al., 1989; Klosko et al., 1990), la fobia sociale (Heimberg et al., 1992), la depressione (Dobson, 1989; Nietzel, Russel, Hemmings e Gretter, 1987; Robinson, Barman e Neimyer, 1990; DeRubeis et al., 2005) e le ricadute della depressione (Evans et al., 1992; Shea et al., 1992), il disturbo post-traumatico da stress (Blanchard et al., 2004; Elhers e Clark, 2000), i disturbi alimentari (Fairburn et al., 1991; Mitchell et al., 1990). Infine, una variante di terapia cognitiva-comportamentale specifica per il trattamento per il disturbo borderline di personalità, la cosiddetta DBT (dialectical behavioral therapy) riduce i comportamenti parasuicidari (Linehan, Armstrong, Suarez, Allmon e Heard, 1991; Bohus et al., 2004).
Bibliografia
American Psychiatric Association (APA) (2006). American Psychiatric Association practice guidelines for the treatment of psychiatric disorders, Compendium 2006. American Psychiatric Publications.
Barlow DH, Gorman JM, Shear MK, Woods SW: Cognitive-behavioral therapy, imipramine, or their combination for panic disorder: a randomized controlled trial. JAMA 2000; 283:2529–2536
Barlow DH, Craske MG, Cerney JA, Klosko JS: Behavioral treatment of panic disorder. Behav Ther 1989; 20:261–282.
Klosko JS, Barlow DH, Tassinari R, Cerny JA: A comparison of alprazolam and behavior therapy in treatment of panic disorder. J Consult Clin Psychol 1990; 58:77–84.
Craske MG, Brown TA, Barlow DH: Behavioral treatment of panic disorder: a two-year follow-up. Behav Ther 1991; 22:289–304.
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11 settembre 2010
Inutile dire che come al solito chi ne paga le spese sono i pazienti sempre più confusi e in balie di tutto e di tutti. Comunque anche gli psicologi non si scandalizzino più di tanto. Forse abbassando un pò i loro compensi esosi ne avrebbero beneficio anche loro. In fondo i farmaci non costano molto.. Un saluto a tutti, psicologi e psichiatri.