La vita immortale di Henrietta Lacks

Autore: Rebecca Skloot

Edizione: Adelphi

Pagine : 424

Prezzo: 26.00 euro

Anno: 2010

Recensione di Giuseppe Preziosi

“nel 1932, uno studio commissionato dal governo identificò circa quattrocento maschi afroamericani affetti da sifilide. Anzichè curare la malattia, gli studiodi permisero che si evolvesse per quarant’anni, al fine di individuare i processi di infezione e effettuare l’autopsia dei soggetti una volta morti. Questo studio realizzato dai Servizi di sanità pubblica degli Stati Uniti e noto come ” Esperimento Tuskegee” si concluse nel 1972, quando la fuga di notizie riservate raggiunse il quotidiano “Washington Post”.”

Chuck Palahniuk, Rabbia.

Perso nella scrittura visionaria di Palahniuk questo fatto, assolutamente vero, riportato qui sopra potrebbe scomparire tra le mille altre informazioni di questo suo romanzo o venir decifrato come un’ altra delle sue surreali invenzioni narrative; la lettura in sincrono de “La vita immortale di Henrietta Lacks” mi ha permesso di valutarlo come verosimile e spinto a informarmi sulla sua veridicità.

Davvero uno strano incastro questo; da una parte il romanzo di Chuck Palahniuk che esagera, deforma, esplode la realtà, le nostre ossessioni, manie, sintomatologie contemporanee e dall’ altra il libro di Rebecca Skloot che, attraverso un lavoro giornalistico, che ripercorre la vita e l’eredità di una donna ai più sconosciuta ma in qualche modo protagonista degli ultimi decenni delle storia globale. Questi due testi si incastrano quasi a sottolineare quanto possa essere infinitamente più grottesco il destino della vita di un essere uamno di carne e cellule di quello di un qualunque personaggio di finzione.

Hela è il nome dato ad una linea cellulare derivata dall’asportazione di un tumore alla cervice di una donna di nome Henrietta Lacks. Henrietta era una donna di colore nata negli anni 20 negli Stati Uniti; una donna di colore vissuta in periodo della storia quando era difficile essere “diversi” nella società americana ma in cui si poteva aspirare a un pò di felicità. Questo percorso per Henrietta venne interrotto da un cancro che la uccise a trentuno anni; non tutto di lei morì; una parte, che venne classificata con il nome Hela, sopravvisse, una linea cellulare umana potenzialmente immortale, la prima ad essere isolata, che ancora si moltiplica in innumerevoli laboratori sparsi nel mondo. In tutti questi anni le cellulle di Henrietta hanno viaggiato impacchettate in modo sempre più sofisticato per il mondo, distribuite e in seguito vendute, e sono state utilizzate in ricerche riguardanti herpes, emofilia, morbo di Parkinson, malattie a trasmissione sessuale, appendicite, scorie tossiche, vaccini, mappatura del Dna, fecondazione, sono andate nel spazio e sono state impiegate in test nucleari. Più di ciò che la vita di un semplice essere umano possa desiderare di attraversare.

Tutto ciò senza che Henrietta ne sapesse nulla, senza che lei desse il suo consenso prima di morire; a lungo neache la sua famigglia seppe molto del destino delle cellule materne; negli anni in seguito alla sua scomparsa vennero contatatti saltuariamente da giornalisti, ricercatori, videro apparire l’immagine della madre su testi di genetica senza che nessuno spiegasse loro cosa significasse “vostra madre ha salvato migliaia di vite” oppure “le cellule di Henrietta sono vive e sparse nel mondo”; neanche gli scienziati sapevano e spesso si domandavano da dove provenisse quella miracolosa liena cellulare.

Il libro di Rebecca Skloot restituisce dignità e memoria a Henritta Lacks riportando giustizia attraverso documentazione, parola, traccia scritta, ricordi di una intera famiglia attraversata dal fantasma di questa madre immortale che benefattrice inconsapevole della ricerca medica mondiale non è riuscita a garantire ai suoi cari neanche una assicurazione sanitaria.

Gabriella Alleruzzo

Author: Gabriella Alleruzzo

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1 Comment

  1. Questa che chiamiamo società mondiale non è una società ma un’accozzaglia. Esiste chi fa del bene agli altri senza volere alcunché in cambio ma esiste ancora troppa gente dedita a depredare e a privare gli altri persino del necessario per vivere. Bisognerebbe riconoscere alla famiglia di Henriette almeno l’assicurazione sanitaria. I governi cosa ci stanno a fare? Qualcuno dovrebbe pensarci. Dovremmo essere istruiti ed addestrati alle petizioni ed alle strade da seguire per ottenere riforme sociali, nuovi modi innovativi di vita mentre invece i giovani vengono costretti, nel migliore dei casi, a studiare cose che non servono a questo. Possono diventare esperti in materie letterarie o scientifiche ma nulla sanno, o quasi, di politica pratica. Ovviamente la situazione fa troppo comodo a qualcuno.

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