Facebook non è più causa di depressione tra gli adolescenti
di Giovanni Castaldo
A un anno dallo studio dell’Academy of Pediatrics, che aveva suggerito che l’esposizione a Facebook avrebbe potuto causare sintomi depressivi negli adolescenti, arriva la replica della University of Wisconsin School. Secondo lo studio compiuto da Jelenchick e dalla prof. Megan Moreno su 190 studenti tra i 18 e i 23 anni che passano più della metà del tempo speso online sul noto social network, qualsiasi tipo di connessione tra la depressione e facebook sarebbe infondata.
Come hanno commentato i ricercatori, i risultati dell’esperimento sono simili a quelli raggiunti precedentemente riguardo altri mezzi comunicativi, come le mail e le chat. Anche se, come aggiunto nella loro nota, la ricerca è limitata a uno piccolo spettro etnico omogeneo di un singolo ambiente universitario, ”la conclusione va comunque presa in considerazione da tutti quei pediatri che riempiono i genitori di eccessivi allarmismi sull’utilizzo dei social media”.
Nonostante dunque l’appello a non stressare eccessivamente famiglie intere sul tema caldo di facebook e compagnia bella, ad accompagnare la ricerca non poteva mancare una morale della favola conclusiva. La Moreno, ricercatrice nonché pediatra specializzata nell’impatto dei social media sui bambini e gli adolescenti, ha dichiarato infatti che, anche se facebook non è una causa della depressione, i genitori devono sempre guidare i loro bambini in un uso responsabile ed equilibrato dei social media. E così al ‘come si sta a tavola’ e al ‘come si sta con i grandi’, anche l’educazione deve stare al passo con i tempi, e includere così il ‘come stare su facebook’.
giovedì 12 luglio 2012
28 febbraio 2014
Mi sembra che le ricerche citate eprimano quanto da tempo è stato messo a fuoco, laddove si guardi alle tecnologie non da una prospettiva aprioristicamente tecnofoba: ovvero internet, le chat, i cellulari, facebook non creano disagi ma possono evidenziare ed in alcuni casi (soggetti fragili, a maggior rischio) amplificare tendenze e patologie. Solitudine, isolamento, estraniazione dalla realtà si verificavano anche quando gli adolescenti si rifugiavano nella lettura di libri (cartacei..!) e nell’ascolto della musica…
Le possibilità offerte dalle ITT – a mio parere – possono anche costituire un ponte transitabile per avviarsi verso concrete relazioni off line.