L’Osservatorio adotta una licenza Copyleft
di Gabriella Alleruzzo
Da qualche tempo sul sito dell’Osservatorio è comparso un piccolo logo, che sicuramente i più attenti fra i nostri lettori avranno notato. Riteniamo però di voler fare una presentazione ufficiale mediante questo breve articolo per spiegarne il contenuto e le nostre motivazioni.
Parliamo del piccolo banner bianco nero e grigio che si trova nella Home Page in calce alla colonna di destra, e che riporta alcuni simboli e le sillabe “CC”, “by”, “nc” e “nd”. Esso segnala che tutto il materiale che si trova sul sito dell’Osservatorio è rilasciato secondo la licenza Creative Commons (CC) che stabilisce alcune regole in merito all’utilizzo del materiale. A differenza dello stranoto copyright – il cosiddetto diritto d’autore che prevede che tutti i diritti siano riservati all’autore – le CC sono licenze copyleft, ovvero consentono a chi detiene dei diritti di copyright di trasmettere alcuni di questi diritti al pubblico e di conservare gli altri.
Nello specifico, la licenza CC da noi prescelta obbliga a citare sempre l’autore (“by”), non consente usi commerciali (“nc”) né l’elaborazione di opere derivate (“nd”), e permette invece liberamente e gratuitamente la diffusione e la condivisione delle informazioni, posto che queste tre condizioni vengano rispettate. Va da sé che chi distribuisce tali materiali deve farlo con lo stesso tipo di licenza.
In questo modo l’Osservatorio segnala in maniera chiara e semplice che la riproduzione e la circolazione dei materiali presenti è esplicitamente permessa. Abbiamo ritenuto necessario compiere questo passo comunicativo, in quanto nei mesi scorsi ci è capitato di rinvenire nostro materiale su altri siti, a volte correttamente citato e a volte no, e volevamo che il nostro orientamento in merito alla proprietà intellettuale dello stesso fosse intelligibile a tutti con una prima occhiata.
La discussione sul copyright ha avuto un’accelerazione dall’avvento e dall’espansione di internet, e storicamente, grazie alle idee dell’informatico e filosofo Richard Stallman che ha dato avvio al progetto GNU, fondato la Free Software Foundation ed è stato un pioniere delle riflessioni sul copyleft, ha portato ad una prima elaborazione di licenze software open source, di cui Linux è sicuramente il rappresentante più significativo e noto. Successivamente il dibattito si è esteso a tutti gli oggetti sottoposti a copyright, e in particolare a ciò che attiene all’arte. Ma forse più interessante degli aspetti tecnico legali, è la filosofia innovativa che è sottesa a questo movimento, ovvero i riflessi che può portare in campo culturale e creativo. E’ interessante infatti citare in questo contesto la teoria dei giochi, in quanto la legge dell’Equilibrio di Nash ha dimostrato che sul lungo periodo la collaborazione tra competitori porta a un maggiore vantaggio sia individuale che per la comunità. E una delle nostre aspirazioni, in parte già realizzata, è quella di creare una comunità, anche per questo il logo CC per noi ha un grande significato.
Naturalmente, anche l’utilizzo di una licenza CC è libero e gratuito.