La sinfonia di Schubert

[Contro la tecnocrazia]

 Un presidente di società riceve in omaggio un biglietto per un concerto dedicato all’Incompiuta di Schubert. Non potendo fruirne lo regala al responsabile dei metodi industriali della società.

Il giorno dopo il presidente trova sul suo tavolo il seguente rapporto.

  1. I quattro suonatori di oboe rimangono inattivi per un lasso di tempo considerevole. Converrebbe dunque ridurre il loro numero e distribuire il loro lavoro sull’insieme della sinfonia, in modo da diminuire i tempi morti.
  2. I dodici violini suonano note identiche. Questa duplicazione eccessiva sembra inutile, per cui sarebbe opportuno ridurre in modo drastico gli effettivi di questa sezione di orchestra. Se si deve produrre un suono di volume elevato, tanto varrebbe ottenerlo con una amplificazione elettronica.
  3. L’orchestra consacra uno sforzo immane alla produzione di biscrome. Ciò costituisce una raffinatezza eccessiva superabile attraverso l’arrotondamento di tutte le note aòòe semicrome più vicine tra loro. In questo modo potrebbero utilizzare degli stagisti e degli operatori poco qualificati.
  4. La ripetizione da parte dei cori di un passaggio già eseguito dagli strumenti a corda non è affatto necessario. Se tutte queste ridondanze fossero eliminate sarebbe possibile ridurre la dirata del concerto da due ore a venti minuti.

Noi possiamo concludere, signor Presidente, che se Schubert avesse prestato attenzione a queste considerazioni, egli sarebbe stato in grado di concludere la sua sinfonia.

Perché, similmente, darsi tanto da fare in psichiatria (e in psicologia, ndr) quando la scienza mette a disposizione farmaci così efficaci?

Jean Oury

(Responsabile della Clinique de La Borde, una delle più importanti esperienze della Psicoterapia Istituzionale Francese, una clinica organizzata secondo i principi della “comunità terapeutica”) 

Per vedere i video girati da Ugo Amati a La Borde: http://www.comunitapassaggi.it/video.php

Chiara Santi

Author: Chiara Santi

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